L’abitudine a essere giovani professionisti della disoccupazione

Il nostro è un Paese in piena crisi che non investe sull’occupazione giovanile. Ok, sarà anche una analisi ovvia e scontata, che dietro di se ha una base di verità confermata dalle cifre diffuse da ISTAT. Una curva rigorosamente in discesa non è affatto confortante, ma non solo, dimostra la necessità di intervenire con strumenti idonei e risposte concrete al problema dell’occupazione giovanile e della produttività. L’ISTAT ci dice che il tasso di disoccupazione dei giovani sul totale degli occupati,
da i 16 ai 25 anni, è pari a quasi il 45%, mantenedo, purtroppo, un trend in crescita; in più sappiamo anche che in crescita è il tasso di inattvità, sta per raggiungere quasi il 40%. Non so voi, per quanto io sia ignorante sull’analisi dei dati economici, questi numeri mi mettono i brividi !!!

Uno degli strumenti più adatti a sostenere una ripresa di tal genere è sicuramente il microcredito, lo ha capito fin troppo bene l’ Europa mettendo in campo programmi di progettazione e di supporto alle politiche del lavoro giovanili. Questo strumento è duttile tanto da essere indicato come il più idoneo a sostenere le politiche economiche dei paesi emergenti e per questo indicato dalle nostre Istituzioni Internazionali come utile alla promozione dello sviluppo e delle imprese locali.
Kofi Annan nel 2005 lanciò un appello ai paesi dell’ONU per sostenere il microcredito come strumento di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. L’Italia fu uno dei primi a raccogliere questo appello e a organizzarsi con nuove formule che potessero includere,e non escludere, migliorando la qualità della vita e la possibilità di entrare nel mondo dell’occupazione. Ed è in questo contesto che si fa molto interessante la proposta di, non sostituirsi al sistema bancario, bensì di includere e coordinare un’ attività di network fatta anche di individui, associazioni, comuni, provincie, regioni, che, tutti insieme saranno parte di un grande progetto.
Attività di network che creano e sostengono servizi aggiuntivi che sorreggono e caratterizzano la “finanza inclusiva”; la strada verso di essa è fatta di insidie, di trappole, di paludi, ma anche di aree verdi. I servizi aggiuntivi hanno dei costi, quelli che gli istituti bancari non sostengono perchè significa innalzare il costo del denaro. Quindi questi costi altro non rappresentano che monitoraggio, formazione, accompagnamento, tutela, individuazione dei processi, informazione, tutte attività necessarie per la realizzazione di una impresa. Quello che (con Sociallending ad esempio) possiamo provare a realizzare è una riorganizzazione della cultura di impresa che stimolando la collettività e i soggetti idonei con la selezione e l’accompagnamento, riduca il senso di abitudine che ha preso il sopravvento in quelli che sono diventati professionisti della disocupazione.

Giovani, Donne e Lavoratori Immigrati, che hanno delle capacità, ma non i mezzi per creare un’impresa, spesso conoscono
bene tutti gli strumenti che il mondo No Profit e le istituzioni mettono a disposizione, dopo però non hanno più possibilità di mettere la loro intraprendenza perchè non vengono seguiti nel processo di formazione dell’azienda. E’ necessario sviluppare progettualità e progetti pilota che possano dimostrare come sia possibile realizzare queste idee. Il fare si che anche tutto il mondo della microfinanza, quale strumento di lotta (pacifica) alla povertà, all’esclusione sociale e bancaria è ciò che l’Italia, la stessa Europa e i Paesi Emergenti hanno bisogno; un esempio di come ci si dovrebbe muovere per risolvere questa necessità ad esempio, si può riscontrare nella Task Force G8 nata per risolvere i problemi legati alla mancanza di una adeguata finanza inclusiva, che attraverso importanti contributi in termini di stesura di documenti, di proposte normative da attuare e continuamente da aggiornare per sostenere le best practise di microfinanza, possono diventare un volano per l’intera economia.

Allora, di fronte a tutto ciò, non è più un’utopia per noi di Sociallending, la possibilità di fare veramente la differenza !!!

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