Il Crowdfunding strumento di innovazione sociale

Spesso si tende a confondere Microcredito e Crowdfunding. Nel primo caso ci si trova davanti a realtà molto diverse, sia dal punto di vista della natura dei soggetti che hanno accesso al Microcredito, sia per quanto riguarda la modalità di raccolta fondi. Nel secondo caso invece la raccolta fondi avviene mediante l’utilizzo di piattaforme online, il che presuppone un certo grado di informatizzazione della società nella quale la raccolta si sviluppa.

La nascita del Microcredito e il suo sviluppo ha avuto come figura chiave Muhammad Yunus, premio Nobel nel 2006, che con l’istituzione della Grameen Bank nel 1976 rese concreto il suo progetto di micro finanza. Analizzando quelle che sono le caratteristiche dei due sistemi di erogazione del credito, il termine che assume una valenza di maggior rilievo è la parola “fiducia”. Come si può pensare di concedere prestiti senza garanzie reali, basandosi solo sulla fiducia? Un po’ come immaginarsi in banca per un prestito e alla domanda: “Che garanzie ci dà ?” rispondere con: “Vi garantisco che mi servono”.
Perché questo sistema funzioni è necessaria una grandissima consapevolezza da parte di chi vi accede, di un insieme di valori ben sviluppati che permettano la piena comprensione a chi riceve il finanziamento, della fiducia che quest’ultimo ripone nel progetto finanziato, anche in assenza di garanzie reali. Il sistema di Yunus si è dimostrato essere un sistema elementare nella sua complessità e per semplicità espositiva si propone questo quesito: “chi darebbe cinque euro a un mendicante aspettandosi che questo restituisca il credito?”; credo che a questa domanda potremmo rispondere: nessuno!
E’ importante rilevare che l’elemento che ha permesso a Yunus di iniziare questa avventura è stata proprio il fatto di aver compreso l’importanza della rete sociale di tipo orizzontale, ossia della rete che si viene a creare tra coloro che accedono al prestito. E’ proprio l’importanza della creazione della rete sociale, benché molto più complessa perché spesso virtuale più che reale, che il crowdfunding è chiamato a costruire. Il momento di crisi che, incessantemente ormai da anni assilla i diversi livelli dell’economia, ha creato enormi spazi per queste forme alternative di raccolta di capitali.Tutto questo è stato possibile anche per via del fatto che le banche non sono in grado di elargire prestiti se non a fronte di garanzie sempre più forti. Queste garanzie, non possono essere offerte da ragazzi giovani che hanno ottimi progetti ma sono naturalmente privi dei mezzi per realizzarli; dunque, in un sistema dominato dal credito bancario, si preclude l’accesso al credito a quelle persone con idee vincenti ma senza nessuna garanzia (unbankables).

Lo strumento del Crowdfunding è di fondamentale importanza per permettere a tutti coloro che non hanno possibilità di accedere al credito tradizionale,  di poter accedere alla raccolta dei capitali, dunque considerare il Crowdfunding come forma di attuazione dei diritti umani non è del tutto fuori luogo; in particolare è necessario analizzare quelli che sono i diritti sociali, ossia i diritti umani di “seconda generazione”, che sono il prodotto del recente sviluppo dello Stato sociale.
“Ogni individuo deve avere la possibilità di avere a disposizione un sistema il cui funzionamento possa permettere ad ognuno di vivere una vita degna di essere vissuta” (Amartya Sen, Nobel per l’economia nel 1998).

E’ proprio in quest’ottica che il Crowdfunding deve essere visto come uno strumento straordinario dove ognuno ha la possibilità di realizzare il proprio progetto. Aspetto ancor più interessante e certamente cruciale è il rapporto tra possibilità di accesso al credito e mercato. Infatti la grande equità di questo sistema risiede nella possibilità di promuovere i propri progetti anche se non si dispone di garanzie utili a coprire le eventuali perdite, permettendo così alle ambizioni e alle aspettative di chi decide di chiedere fondi alla rete  di misurarsi con quella che è la realtà del mercato. Il punto fondamentale non è più la realizzazione del progetto in sé, ma è la possibilità di accedere al credito, sarà poi chi deve concedere i fondi a decidere la qualità del progetto e dunque ad accompagnarne e finanziarne la realizzazione. In definitiva è fondamentale che tutti possano richiedere fondi, così come è fondamentale che non tutti questi progetti vengano finanziati, per evitare che si crei una “bolla start up”, ma questo è tutt’altro discorso.

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